AREE DI COMPETENZA

sanita

Prevenzione e sicurezza sul lavoro

  • Assistenza e consulenza tecnica e gestionale per i Servizi di Prevenzione e Protezione interni alle aziende.
  • Gestione diretta del Servizio di Prevenzione e Protezione e assunzione della funzione di RSPP e Medico Competente.
  • Documento di Sicurezza – Valutazione dei rischi e pianificazione degli interventi. Sotto area ad esplicitare ogni singolo pericolo vedere fondo pagina.
  • Valutazione rischio incendio, piani per la gestione delle emergenze e richiesta CPI.
  • Valutazione dei rischi specifici (rumore, vibrazioni, atmosfere esplosive, ecc…).
  • La sicurezza sui cantieri temporanei e mobili e l'assistenza integrata (fornitura del Responsabile dei lavori, Coordinatore della sicurezza in progettazione ed esecuzione, elaborazione progetti, capitolati e stime).
  • Assistenza e consulenza per gli adempimenti previsti per gli impianti a rischio di incidente rilevante (ai sensi del D.Lgs. 334/99).
  • Verifiche di sicurezza elettrica.

Miglioramento gestionale di sicurezza e prevenzione

Supporto per l'ottimizzazione delle spese e degli investimenti per la sicurezza con l'obiettivo di ridurre i costi connessi al personale e dei premi INAIL attraverso l'analisi sistemica dei costi della sicurezza.

Indagini ambientali e igiene industriale

  • Servizi di consulenza e di valutazioni quantitative su tutti gli agenti di rischio per la salute.
  • Valutazione e prevenzione dei rischi da esposizioni a rumore e vibrazioni.
  • Indagini finalizzate per la valutazione dei rischi chimici e per la protezione da agenti cancerogeni.
  • Valutazione del rischio amianto e piombo.
  • Analisi dell'operatività degli addetti ai fini dell'esposizione ad inquinanti aerodispersi e verifica della corretta scelta ed utilizzo dei dispositivi di protezione individuale.

Microclima

  • Rilievi di temperatura, temperatura radiante, umidità relativa, velocità dell'aria negli ambienti di lavoro
  • Calcolo dei principali parametri di comfort termico (PMV, PPD, PD), stress termico (WBGT, SW), isolamento termico richiesto (WCI), e confronto con i valori indicati dalle norme: ISO 7730, ISO 7243, ISO 7933.

Illuminazione

  • Rilievi dei valori di illuminamento negli ambienti di lavoro e confronto con i valori indicati dalla norma UNI 10380.
  • Analisi della distribuzione e localizzazione delle sorgenti luminose e delle superfici illuminanti.

Indagine strumentale per inquinamento elettromagnetico.

  • Verifiche preventive per la valutazione dei campi elettromagnetici in prossimità degli elettrodotti in alta tensione.
  • Misura dei livelli dei campi elettromagnetici in bassa ed alta frequenza e misure in ambito di igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro.

Impiantistica

  • Verifica e progettazione di impianti elettrici civili e industriali.
  • Verifica e progettazione di impianti termici e areaulici.
  • Progettazione antincendio e assistenza nell'iter per l'ottenimento delle autorizzazioni dei VVFF (CPI).

Progettazione interventi di bonifica

  • Progettazione degli adeguamenti strutturali e impiantistici alle norme o per migliorare il livello di prevenzione e protezione (bonifiche acustiche, ventilazione civile e industriale, illuminazione).
  • Predisposizione di specifiche procedure per l'esecuzione di interventi di rimozione, bonifica o manutenzione su materiali contenenti amianto.
  • Progettazione di sistemi di prevenzione innovativi.
  • Verifiche di stabilità strutturale ed impiantistiche sugli immobili.

Ambiente di lavoro

  • Progettazione ergonomica dei lay-out dei posti di lavoro.
  • Analisi della distribuzione e localizzazione delle sorgenti luminose e delle superfici illuminanti. Misure finalizzate al calcolo della potenza acustica di macchinari.
  • Valutazione dei livelli di esposizione personale al rumore e predisposizione dei relativi interventi di bonifica acustica.
  • Valutazione dei livelli di esposizione personale alle vibrazioni e predisposizione di specifici piani di bonifica.

  • Progettazione e assistenza per la realizzazione di un sistema di gestione (UNI-INAIL; OHSAS 18001) della sicurezza avente efficacia esimente la responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni.
  • Sviluppo di sistemi di gestione integrati – Qualità, Ambiente e Sicurezza.
  • Realizzazione del documento di Analisi Ambientale per le organizzazioni private e per gli Enti locali;
  • Implementazione del Dlgs. 231/01: "Responsabilità amministrativa delle persone giuridiche". Approfondimento in word.

Prevenzione e sicurezza sul lavoro

  • Corso di formazione per Datori di Lavoro;
  • Corso per Datore di Lavoro per RSPP;
  • Corso di formazione per RLS;
  • Corso di formazione per Preposti;
  • Corso per neoassunti.
  • Corso di formazione di Primo soccorso;
  • Corso di formazione addetti antincendio basso rischio;
  • Corso di formazione addetti antincendio medio rischio;
  • Corso di formazione addetti antincendio alto rischio;
  • Corso per rischi specifici (elettrico, meccanico, ecc…);
  • Corso per l'utilizzo dei DPI;
  • Corsi per l'utilizzo dei carrelli elevatori.

Igiene degli alimenti

Corso di formazione HACCP 4/12 ore.

Privacy

Corso di formazione per Responsabile del trattamento e incaricati della gestione dei dati personali.

Area Igiene degli alimenti

Il sistema HCCP

Il decreto legislativo n. 155 del 26/05/97 stabilisce che ogni fase della filiera alimentare deve garantire il rispetto del proprio sistema HACCP.

Ovvero:

L' Analisi dei Rischi per il Controllo dei Punti Critici degli alimenti, attraverso le fasi di:

1. Redazione di Piani HACCP
2. Monitoraggio continuo e sviluppo di azioni di autocontrollo
3. Indagini chimico-microbiologiche
4. Refertazione, trasmissione e archiviazione dati.

Area di esplicitazione del singolo pericolo

  • Elaborazione del documento di valutazione dei rischi (D.Lgs. 81/2008);

Legge 231: Responsabilità di Impresa, Codice Etico e Responsabilità delle persone Giuridiche ex D.Lgs 231/01. – Responsabilità amministrativa delle società e modelli di organizzazione, gestione e controllo.
L'attività della maggior parte delle aziende e, conseguentemente, la loro organizzazione deve necessariamente tener conto della legislazione ed, in particolare, delle norme previste dalla legge in oggetto.
Il D.Lgs 231/2001 estende alle persone giuridiche la responsabilità per reati commessi in Italia ed all'estero da persone fisiche che operano per la società.
In aggiunta alla responsabilità della persona fisica che realizza l'eventuale fatto illecito la normativa ha introdotto la responsabilità in sede penale degli Enti per alcuni reati commessi nell'interesse o a vantaggio degli stessi, da persone che rivestono funzioni di rappresentanza, di amministrazione o di direzione dell'ente o di una sua organizzazione dotata di autonomia finanziaria o funzionale e da persone sottoposte alla direzione o alla vigilanza di uno dei soggetti sopra indicati.

Tra i reati identificati dal legislatore possiamo elencare:

  • Indebita percezione di erogazioni pubbliche;
  • Truffa ai danni dello Stato o di altro Ente Pubblico;
  • Illegale ripartizione degli utili;
  • Falsità nelle comunicazioni sociali;
  • Operazioni in pregiudizio dei creditori;
  • Indebita influenza nell'assemblea;
  • Ostacolo all'esercizio della funzione di pubblica vigilanza;
  • Aggiotaggio;
  • Frode informatica a danno dello Stato o di altro Ente Pubblico;
  • Corruzione;
  • Concussione;
  • Reati in tema di erogazioni pubbliche;
  • Reati contro la personalità individuale.

Adempiere agli obblighi legislativi che ne derivano richiede, tra l'altro, di:

  • adottare, prima della commissione del fatto, modelli organizzativi e gestionali idonei a prevenire reati;
  • costituire un organismo dell'ente con compito di vigilare efficacemente sul funzionamento e sull'osservanza di modelli e curare il loro aggiornamento;
  • definire i modelli di organizzazione e gestione;
  • essere in grado di evitare la commissione del reato se non mediante l'elusione fraudolenta dei modelli stessi;
  • individuare le attività nel cui ambito possono essere commessi tali reati;
  • prevedere specifici protocolli diretti a programmare la formazione e l'attuazione delle decisioni dell'ente in relazione ai reati da prevenire;
  • individuare modalità di gestione delle risorse finanziarie idonee ad impedire la commissione di reati.

Ovviamente tali adempimenti devono poter essere svolti senza danneggiare l'attività aziendale per cui è necessario l'utilizzo di strumenti che permettano di raggiungere il risultato senza gravare in modo eccessivo sui processi aziendali riducendo al contempo il costo correlato agli adempimenti stessi.

ESENZIONE E MODELLI DI ORGANIZZAZIONE E CONTROLLO

Il legislatore ha previsto la possibilità per l'ente di sottrarsi all'applicazione delle sanzioni, purché siano state rispettate determinate condizioni.
L'art. 6 del Dlgs 231, infatti, contempla una forma di "esonero" da responsabilità dell'ente se si dimostra, in occasione di un procedimento penale per uno dei reati considerati, di aver adottato ed efficacemente attuato Modelli di organizzazione, gestione e controllo idonei a prevenire la realizzazione degli illeciti penali considerati.
Il sistema prevede, inoltre, l'istituzione di un organo di controllo interno all'Ente con il compito di vigilare sull'efficacia reale del modello.

I MODELLI DI ORGANIZZAZIONE E CONTROLLO

L'art. 6, co. 2, del D. Lgs. n. 231/2001, indica le caratteristiche essenziali per la costruzione di un modello di organizzazione, gestione e controllo.
In particolare, le lettere a) e b) della citata disposizione si riferiscono espressamente, sebbene con l'utilizzo di una terminologia ed esposizione estranea alla pratica aziendale, ad un tipico sistema di gestione dei rischi (risk management).

La norma segnala infatti espressamente le due fasi principali in cui un simile sistema deve articolarsi:

a) l'identificazione dei rischi: ossia l'analisi del contesto aziendale per evidenziare dove (in quale area/settore di attività) e secondo quali modalità si possono verificare eventi pregiudizievoli per gli obiettivi indicati dal D. Lgs. n. 231/2001;

b) la progettazione del sistema di controllo (c.d. protocolli per la programmazione della formazione ed attuazione delle decisioni dell'Ente), ossia la valutazione del sistema esistente all'interno dell'ente ed il suo eventuale adeguamento, in termini di capacità di contrastare efficacemente, cioè ridurre ad un livello accettabile, i rischi identificati, intervenendo (congiuntamente o disgiuntamente) su due fattori determinanti: i) la probabilità di accadimento dell'evento e ii) l'impatto dell'evento stesso.